
Qualunque persona sana di mente avrebbe dovuto ormai capire che, a partire dal divieto targato OMS (di Bill Gates) di fare le autopsie, fino al seppellimento delle poche intelligenti cure che funzionano (vedi plasmaferesi, eparina, idrossiclorochina) siamo davanti alla più grande presa per il culo dal dopoguerra ad oggi. Di fronte alla quale le storiche bugie sul colesterolo e sulla chemioterapia sembrano marachelle infantili.
Ma veramente qualcuno crede alla favoletta dei “15 giorni di sacrificio, così poi facciamo Natale con tutto aperto”? C’è un limite alla presa per il culo? Chiunque sa che il picco influenzale si ha tra fine dicembre e la metà di febbraio, dunque è evidente che, finché il conteggio dei “contagiati” si continuerà a fare con i tamponi che non distinguono tra influenza normale e COVID, potranno continuare a raccontarci che l’epidemia è in crescita. Per colpa dei runner e della movida estiva, ovviamente.
Avete capito o no che lo scopo è la distruzione della nostra economia così come la conosciamo oggi? Quali aziende, tra le poche che erano sopravvissute al primo lockdown, reggeranno al secondo? Nessuna. Chi pagherà lo stipendio agli allegri statali che oggi lo ricevono ancora tutto intero? Chi credono che lo pagasse? Conte? Con le sue pelose elemosine che non arrivano mai? Se le partite IVA chiudono (e chiuderanno tutte) lasciando per strada milioni di disoccupati, credete forse che questo possa avvenire senza traumi? Senza che qualcuno sfasci vetrine e auto della polizia?
Siete illusi. Se “il fuoco ha risparmiato le vostre 1100”, come cantava De André, non crediate di non essere coinvolti. Presto, nella totale bancarotta statale (già si stima per quest’anno un 50-70% di entrate fiscali in meno) finirete coinvolti anche voi, che tanto inneggiate a nuovi lockdown, perché “con la salute non si scherza”. Si può scherzare con i 500 morti al giorno cardiovascolari, con i 400 morti al giorno per tumore, ma non con quelli da influenza. Quelli no. Perché per prevenire i primi basterebbe controllare fumo, sedentarietà, obesità, pesticidi. Per i secondi invece servono i lockdown. Funzionali al loro criminale progetto.
E allora, amici, facciamo funzionare il cervello: che cosa abbiamo da perdere, ormai? La soluzione è una sola: pacifica, serena, decisa. Rialziamo la testa e teniamo tutto aperto. Tutti. Tutti insieme.
La disobbedienza civile diventa un dovere quando i governanti sono corrotti e perseguono obiettivi diversi da quelli della difesa della nostra costituzione e della nostra, pur fragile, democrazia.
È questa l’Italia che volete, per non rischiare di essere tra quello 0,05% di persone che (magari curate con protocolli errati perché imposti da un’OMS che non vuole guariti, ma morti), una volta incontrato il virus, non gli sopravvivono? Abbiamo davvero così paura di morire da pretendere, per ridurne il rischio, un’Italia permanentemente in coprifuoco, con i bambini mascherati e distanziati, le famiglie divise, le città chiuse, la polizia a controllarvi la busta della spesa? Come abbiamo potuto accettare tutto questo senza ribellarci? Siamo tutti diventati rane bollite?
Verranno a sanzionarci, e noi ci faremo multare. Tanto già sappiamo che le sanzioni verranno annullate. Ci minacceranno di farci chiudere. E come? Se siamo tutti aperti, come faranno?
Solo rialzando la testa tutti insieme potremo ribaltare questa surreale dittatura che sta sconvolgendo le nostre vite. Cosa abbiamo da perdere ormai? Le nostre attività, i nostri lavori “non essenziali” (come li ha definiti qualche deficiente che non ha mai lavorato un solo giorno nella propria vita) stanno per chiudere. Tutti. Uno dopo l’altro. I nostri dipendenti finiranno tutti in mezzo ad una strada. E noi con loro, poco prima o poco dopo. Con che soldi mangeranno? Con le elemosine di Conte che poi, dopo le roboanti promesse televisive, si perdono nei meandri della farraginosa amministrazione statale? Alla fine, in bancarotta per un introito tasse pari a zero, non riceveranno più alcuno stipendio neppure gli statali, oggi tanto sereni.